26/10/2017
Secondo una ricerca dell’Osservatorio del Vino, lo Spritz è l’aperitivo più amato dagli italiani.
Lo si consuma soprattutto in bar, ristoranti, wine bar e alle feste. su un campione di 1700 intervistati, dalla quale emerge che per ben l’84% lo Spritz è la bevanda preferita all’aperitivo. Segue il Prosecco (63%) anche ai pasti, Pinot Grigio e il Franciacorta . Resistono gli amanti del Chianti.
Tra i giovani vino è associato all’aperitivo e si preferisce il calice alla bottiglia. Il 46% degli intervistati che beve vino, ha un’età tra i 18 e i 35 anni. il 35% dei consumatori di vino fuori casa ha invece tra 31 e 51 anni, e il 20% tra 52 e 65 anni. Età e titolo di studio influiscono sul consumo dei vini.
La parola Spritz viene dal verbo tedesco spritzen, spruzzare. Durante l’occupazione ottocentesca di Venezia, gli austriaci presero l’abitudine, per abbassarne il tasso alcolico, di spruzzare in un bicchiere di vino bianco del seltz, acqua minerale fortemente gasata: così ebbe origine il vin sprizato, più sinteticamente Spritz, appunto!
Tre sono gli elementi fondamentali ed imprescindibili per gustare e prepararlo secondo la ricetta orginale: il vino bianco tassativamente fermo, non frizzante, quindi niente Prosecco; il bicchiere contenuto, non smisurato; il ghiaccio solo un accenno, perché troppo annacqua non esaltando i sapori.
La ricetta è stata arricchita r da varianti e diverse possibilità: ai due ingredienti base, vino fermo e una spruzzata di seltz, si aggiunse dell’Aperol, o del Select, o del Bitter Campari.